La storia di questo paese dell’Alto Monferrato e dell’Oltregiogo affonda le sue radici in epoca romana: a testimoniarlo una stele funeraria e un’antefissa in terracotta della fine del I secolo a.C., a prova dell’allestimento di un campo fortificato romano (castrum) sulla via breve Libarna – Acqui Terme.
Un’ulteriore testimonianza di questo sono i resti dei due torrioni (i Torrazzi), situati proprio all’ingresso del cimitero del paese.
Intorno al castrum romano sorse la “città” di Rondanaria, insediamenti tra la riva sinistra del Piota e la riva destra dell’Orba organizzati anche per lo sfruttamento delle sabbie aurifere dei torrenti circostanti.
Rondanaria è citata in diversi documenti del XII secolo ed è probabile che, con il passare dei secoli, solo questo luogo fortificato fosse ancora ben visibile, mentre degli altri villaggi si era persa ogni traccia.
Cosa vedere a Silvano d’Orba
Come abbiamo citato sopra, i Torrazzi sono quello che resta dell’antico presidio romano sul terrazzo fluviale compreso tra il Piota e l’Orba. E le dimensioni dovevano essere davvero ragguardevoli.
La conversione di queste zone al cristianesimo nel II secolo dopo Cristo, si consolidò con la costruzione della prima chiesa eretta nel corso del VI secolo.
La chiesa, dedicata alla Madre di Dio, divenne il punto di riferimento della popolazione di un vasto territorio, tanto da essere eretta in Pieve dal vescovo di Tortona con il nome di Santa Maria di Prelio.
La Pieve aveva giurisdizione su ben dodici chiese: dalla chiesa di Santa Caterina in Rossiglione Superiore, San Lorenzo in Castelletto d’Orba, le chiese di San Silvestro in Mornese e San Giovanni in Lerma, fino a Santa maria in Francavilla.
Silvano, con i suoi due borghi (Superiore e inferiore), fin dalla fine del primo millennio fece parte dei possedimenti degli Aleramici: i Marchesi del Bosco e i Marchesi del Monferrato che, fino al 1713, mantennero la loro giurisdizione sul paese.
Signori di Silvano furono prima la famiglia Zucca e poi la famiglia degli Adorno (sette volte Dogi di Genova).
L’importante famiglia genovese, divenuta Botta Adorno nel XVII secolo, è rimasta proprietaria dell’imponente castello e delle sue vaste tenute fino alla fine del XIX secolo.
Una grandiosa costruzione, portata a termine nel 1492 per volontà dei fratelli Agostino e Giovanni Adorno, figli del Doge di Genova dal 1443 al 1447.
Sul colle che sovrasta l’abitato di Silvano, nel 1150 d.C. venne eretta la prima costruzione della chiesa di San Pancrazio.
Citata negli Statuti Silvanesi del 1308 la chiesa, in origine, era un edificio molto più piccolo rispetto all’attuale. L’ingresso a ponente è ancora oggi ben visibile, formato da grosse pietre disposte ad arco a tutto testo.
Gli interventi che diedero la configurazione attuale al Santuario, terminarono nel 1872 con la costruzione del campanile.