Cerignale

Cerignale, un borgo montano dove il tempo sembra fermarsi, tra antiche tradizioni, paesaggi incontaminati e sapori autentici. Scopri il suo patrimonio storico e culturale, le sue suggestive frazioni e lasciati conquistare dalla genuinità della sua gente.
Abitanti
117
Altitudine
725 m
Info & Turismo

Cerignale è un antico borgo medievale, circondato da boschi e sorgenti, che sorge sulle pendici del Monte delle Tane. Le sue importanti sorgenti d’acqua, nell’antichità, alimentarono numerosi mulini, ancora oggi visibili.

Cerignale fu sede di uno stanziamento di monaci dell’Abazia di San Colombano a partire dall’epoca longobarda. Dal XI secolo, si ha notizia della fortezza di Cariseto, mentre è datata 1052 la concessione del feudo al monastero di San Paolo da parte di Enrico III. Nel 1164, Federico Barbarossa lo concesse alla famiglia Malaspina, sotto il cui dominio rimase sino al XVI secolo: lo stesso imperatore soggiornò nel castello di Cariseto. Nel Cinquecento, il feudo passò nelle mani di Gianluigi Fieschi che fu coinvolto nella rivolta contro gli spagnoli e Andrea Doria, per cui il castello fu distrutto e Cerignale passò sotto il dominio dei Doria per volere di Carlo V.

Cosa vedere a Cerignale

Il centro storico si caratterizza per le sue stradine pavimentate con sassi e, nella piazza principale, sorge l’antico Municipio.

Non lontano, vi è la chiesa di San Lorenzo che risale al 1560 e il cui interno è impreziosito da affreschi del pittore Giovanni Botta di Novara.

Nella frazione Carisasca vi è l’Oratorio di Sant’Anna: la sua costruzione risale al XI secolo ed è stato eseguito un primo ampliamento nel 1642; la facciata è a capanna ed ha il campanile a vela.

Fu fondato nel XI secolo e i suoi resti sono visibili lungo il Caminus Genuae, la strada che raggiungeva Genova, seguendo il corso del Trebbia.

È un piccolo centro medievale, che fu anche sede di una cella monastica. Si distingue per i resti del castello ancora oggi visibili dopo che furono inglobati all’interno di alcuni edifici di epoca cinquecentesca. Con le sue belle abitazioni in pietra a vista, il borgo è uno dei più ben conservati della Valle. Lì si trova l’Oratorio di San Carlo, risalente al 1622.

Sorse come avamposto fortificato e punto di osservazione militare e insieme al castello contribuiva alla difesa del territorio. La storia del piccolo centro è testimoniata dal castello di Cariseto, che risale al X Secolo. L’antica struttura era dotata originariamente di due torri a base circolare, delle quali si conservano il muraglione centrale e i basamenti, insieme ai camminamenti e una scala di legno. Le torri sono a picco su un precipizio profondo 600 metri, sul torrente Aveto, e da lì si può ammirare uno splendido panorama che spazia dalla Val Trebbia alla Val D’Aveto.

Con la sua ruota ancora funzionante, il mulino è dotato di due macine per la lavorazione dei cereali e delle castagne. Vi sono i bedi, canaletti che coinvolgono le acque che scendono dalle montagne circostanti che contribuiscono a determinane il fascino e l’incantevole atmosfera di altri tempi.

Si tratta di una singolare formazione montuosa che digrada verso il fiume fino ai Meandri del Confiente, nel vicino Comune di Corte Brugnatella. Il nome deriva dalla sua sagoma, modellata nel corso del tempo dal movimento del fiume, che ricorda il dorso, le zampe e la proboscide di un elefante. Il toponimo deriva da un collegamento con la “Battaglia del Trebbia” che vide fronteggiarsi l’esercito romano contro quello di Annibale: cosi l’Elefante del Trebbia è stato ribattezzato Surus, dal nome dell’unico elefante rimasto vivo della spedizione cartaginese.

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