Il nome Arquata deriva probabilmente dal latino “Arcus” e si riferisce forse alle arcate dell’acquedotto romano che portava acqua all’antica città di Libarna.
I resti di questo acquedotto romano sono stati rinvenuti nella frazione di Rigoroso.
Nel 2011 la Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte ha coordinato gli scavi che hanno condotto ad una importante scoperta: La Porta Sud di Libarna.
La città non aveva una cinta muraria, ma le porte Sud e Nord furono egualmente erette come ingresso prestabilito.
Libarna antica rappresenta l’ideale punto di partenza per andare alla scoperta delle nostre terre e dell’immenso patrimonio culturale presente.
Arquata si sviluppa lungo l’antico tracciato della Via Postumia, strada consolare romana che collegava Genova ad Aquileia, attraversando l’Appennino e passando da Tortona, Voghera, Piacenza, Cremona, Verona e Vicenza.
Arquata sorge sull’ombra di una collina che ha una torre in rovina al suo culmine.
AMBIENTE
Dai sentieri lungo la collina si possono vedere i tetti rossi verso il punto dove le colline degradano verso la grande pianura Padana.
Nel 2019 Arquata è divenuto un sito di importanza comunitaria (SIC).
Si possono ammirare i calanchi e conoscere le orchidee selvatiche.
Nella frazione Rigoroso vi è un gigantesco Leccio situato in una terrazza panoramica che guarda verso il fiume Scrivia. Questo grande albero è stato inserito, nel 2003, fra gli “Alberi Monumentali” della Regione Piemonte.
Vi è poi il sentiero E1 è il padre dei sentieri europei e unisce Capo Nord (Norvegia) a Capo Passero (Sicilia): il tratto arquatese è lungo 9,39 Km con partenza da Piazza San Rocco e arrivo a Colla del Prete a 632 metri.
Troviamo il palazzetto dello spo.t, il mini pitch, il recente spazio giovani con Pump Track, il Parco Mairano, un percorso sensoriale tra 250 tipi di piante ed essenze aromatiche dedicato alle famiglie.
Sarà realizzata una pista ciclabile che partirà dall’importante Stazione ferroviaria di Arquata Scrivia e che raggiungerà il sito archeologico di Libarna.
Una importante coltura è quella delle nocciole, già presenti nelle nostre terre fin dal neolitico (5000 a.C.).
Questo prodotto agricolo ha una importanza notevole per il territorio novese caratterizzato da importanti industrie del cioccolato.
E’ stato costituito di recente il “Consorzio della Nocciola” con l’intento di incentivare la diffusione dei noccioleti.
STORIA
L’antico borgo si sviluppa attorno a Via Interiore e sorge ai piedi dell’antico Castello, di cui rimane soltanto la Torre.
Gli ingressi a Sud e a Nord erano assicurati da due torri-porte inglobate all’interno di due edifici del XV° Secolo.
Nei vicoli di Via Interiore si possono vedere portali di pietra, archi a sesto acuto, archetti pensili che servivano all’approvvigionamento idrico del paese.
Al centro della via troviamo la “Casa Gotica” risalente al XVI secolo, edificio che ha mantenuto le sue caratteristiche di epoca tardo medioevale. All’interno della Casa Gotica vi è un importante presepe sempre visitabile e molto caratteristico.
Alla metà della via sorte la Chiesa di san Giacomo di fondazione romanica dove si trovano importanti opere soprattutto del “Carlone”
Di fronte si trova l’Oratorio di Sant’Anna, che risale al 1478 e che sovrasta la “Contrada del Forno, al centro del Borgo Interiore.
Vi sono altri percorsi storici che ci portano al Palazzo Spinola, al Pozzo Barocco, alla Chiesetta di Sant’Antonio, sino al Santuario di Montaldero, incrociando la cosiddetta “Strada dei Soldati”.
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