Il toponimo di Capriata pone diverse ipotesi:
può derivare dalle numerose capre pascolanti su questo pianoro, a case di pietra (Capria) o case di pietra vicino al rio (Ca-vi-rio’).
La zona era abitata anche nella preistoria: lo testimoniano i rinvenimenti, in zona Albedosa-Tramontanino sul masso dia areniaria “sangiu dei stgrie” di coppelle e segni pediformi della media età del ferro.
Della presenza romana sono rimaste numerose tracce a partire dalla grande stele di S. Agata (I secolo d.C.) ritrovata nell’Orba nel 1926, che assegna il territorio alla tribuù romana “Pomptina” e la recente scoperta dei resti di un edificio rurale in Località Pattiniano (I sec. d.C.).
Questi studi confermerebbero la presenza di un tracciato di viabilità minore, usato per unire le due grandi vie consolari: La Via Postumia e l’Aemila Scauri.
Inoltre era una via che portava, via Sezzadio, a dirigersi verso Acquae Statielle (Acqui).
LA GUERRA DI CAPRIATA
Nel 1224 viene combattuta nel territorio di Capriata una cruenta battaglia, ricordata come la guerra di Capriata, che ha avuto come sfondo lo scontro tra l’imperatore Federico II e la Lega Lombarda alleata con il Papa che metteva di fronte Alessandria e Genova.
La battaglia portò gli alessandrini aderenti alla Lega a conquistare Capriata, ma gli uomini di Capriata presenti al comando di un certo Bonsignore D’Arena respinsero gli alessandrini con una catapulta.
Vi furono poi rappresaglie da parte degli alessandrini che si stabiliscono nel Borgo e ricostruiscono le case bruciate e lo fortificano.
LA TORRE DEL CASTEL VECCHIO E LE RELIQUIE DEL PASSATO
Gli imponenti ruderi della torre del Castel Vecchio sono i resti di una fortificazione esistente in epoca medievale che ha preceduto la costruzione del centro abitato.
Queste torri di avvistamento facevano parte di una catena di torri che, partendo da Parodi, la Torre del Gazzo di san Cristoforo, Torre dell’Albarola a Lerma e Monte Cola, proteggevano in epoca carolingia le valli dell’orba e del lemme dalle incursione saracene.
Del castello rimangono alcuni tratti di muraglia, la torre e le vecchie mura di cinta del paese.
Vi sono case quattrocentesche e due finestre, in Via Tigliano in cotto del ‘400.
Alcuni affreschi, bifore epigrafi sono disseminati lungo le vecchie strade del paese.
Numerosi toponimi ricordano le strutture scomparse o riadattate.
La zona Convento, l’Ospedale San Gioacchino del 1855, la Gabella dove Genova teneva il sale per la Lombardia, La cascina Pedaggera dove si pagava il pedaggio. La Cascina Ospedale, storpiatura di Hospitale per pelelgrini nella zona di OltreOrba, esistente nel 1196, la Villa Fortezza Aureliana sorgente in mezzo al grande bosco del Gazzolo (si ipotizza che sorgesse sopra un’antica costruzione templare e si narra che avesse nascosto Giuseppe Mazzini, La cascina San Bernardino, dove avrebbe dormito il santo nel 1417-1418, prendendone poi il nome.
CHIESA DI S. PIETRO APOSTOLO
Questa chiesa parrocchiale è un’antica chiesa romanica a tre navate che presenta, sulla piazza, un porticato.
Il primo documento storico è del 1204, ma l’edificio era già esistente da secoli ed era soggetto alla Pieve di Santa Maria in Lemure.
All’interno, nella navata sinistra, vi è un bellissimo altare dedicato alla Beata Vergine Assunta (Cappellania istituita da Belengerio Bortolotto nel 1401).
Nella navata destra vi è la statua di San Pietro.
Vi è poi un bellissimo crocione del peso di 105 kg.
La statua di San Bovo proveniente dallo scomparso Convento.
Un quadro di Luca Cambiaso sulla porta del campanile e tre quadri seicenteschi di scuola genovese.
La sacrestia con armadi in stile barocco realizzati in noce, opera stupenda di artigianato piemontese che conserva calici e pisside dell’orafo ed incisore genovese Torretta.
Il campanile del 1791, di forma ottagonale, misura metri 41,50 di altezza e possiede cinque campane.
ORATORIO DI SAN MICHELE
Ospita la Casaccia di san Michele, la più vecchia del paese, ed è già esistente nel 1494 e nel 1682 si aggrega a quella di S.S. Trinità.
L’interno presenta la volta a botte con tondi laterali affrescati da Pietro Ivaldi, detto “il muto di Ponzone”.
Fra i tesori che racchiude ricordiamo:
una piccola campana del 1544;
diversi quadri seicenteschi;
statue di san Michele Defendente;
un prezioso organo “Agati di Pistoia” del 1839;
una croce processionale della scuola deli Maragliano in legno rosa rivestita di argento a sbalzo.
I confratelli indossano la tradizionale cappa rossa.
ORATORIO DI SAN GIUSEPPE
L’oratorio è dedicato alla SS Annunziata.
L’edificio è ubicato accanto alla torre del castel vecchio.
Al suo interno custodisce:
un altar maggiore in marmo dello scultore Brugnetti (1765);
un coro in noce dei maestri Zaverio e Pulacini;
un organo della ditta Bianchi di Novi;
una croce di argento fatta dall’orefice Gio.Canepa nel 1844.
Durante i riti religiosi i confratelli indossano le cappe bianche con tabarrini azzurri.
MONASTERO DEI FRATI CONTEMPLATIVI
Sorge dal 1970 nella villa Bricco del Cv. Brizzolesi, grazie alla donazione della Marchesa Carolina Finocchio in Giavotti.
MULINO
Nella zona bassa del paese sorge il Mulino (primo documento nel 1186 con bolla di Urbano III), insieme alll’aqueductibus costruito dalla famosa abazia cistercense di Tiglieto ed una lapide posta sul fabbricato del 1701, ne fa testimonianza.
Con la sua forza idraulica ha fornito nel 1911 la prima luce elettrica al paese.
SOCIETA’ AGRICOLA DI MUTUO SOCCORSO
Nasce nel 1975 e vi trova dimora nell’attuale edificio nel 1908.
Un edificio storico che ospita gli iscritti molto attivi nella zona in fatto di aiuto ai poveri.
GOLF CLUB VILLA CAROLINA
Al centro di un parco secolare con la sua elegante club house, ospitata in quella che fu la residenza estiva del marchese Gavotti.
Si estende in un’area di oltre 110 ettari e prevede due percorsi di 18 e 9 buche della lunghezza complessiva di 9730 metri.
E’ frequentato da numerosi vip italiani ed esteri.
Galleria