Il Comune di Carrosio è situato lungo la via della Bocchetta, un antico percorso commerciale tra Genova e la Valle padana. In epoca romano-imperiale il suo territorio era compreso nell’area della Libarna e ancora oggi sono conservate labili tracce toponomastiche.
Nella seconda metà del XII secolo, il territorio era controllato da un fortilizio, eretto dai marchesi di Gavi, smantellato poi nel 1197. La collina dove sorgeva un tempo la struttura viene tuttora chiamata “Casté”.
Cosa vedere a Carrosio
La Chiesa dedicata a S. Maria Assunta, è ricordata per la prima volta nel 1212 come dipendente dell’Abbazia nella quale è tuttora inclusa. La struttura attuale fu edificata tra il 1675 e il 1729.
All’esterno presenta una facciata a due ordini; l’affresco sul frontone, eseguito da Luigi Gainotti nel 1910, risulta oggi illeggibile. L’artista parmense affrescò anche l’interno della chiesa tra il 1903 e il 1910. I dipinti della Chiesa costituiscono il più significativo corpus di pitture murali del Maestro che raffigura, al fondo della navata, le parabole evangeliche del Buon Samaritano e del Figliol Prodigo.
Presso l’altare di destra, è presente una scultura lignea policroma dell’Assunta, opera di artigianato genovese del XVIII secolo.
Nel tabernacolo laterale del presbiterio, si conserva il reliquiario della Santa Croce in argento sbalzato e cesellato, di probabile manifattura romana del XVII Secolo, donato alla chiesa nel 1716.
L’oratorio, che affianca la chiesa, presenta una struttura seicentesca ed è sede della Congregazione omonima, documentata dal 29 novembre 1645 con il “Capitolo” approvato con Bolla del Papa Innocenzo X il 6 luglio 1648; tale reperto è custodito all’interno dell’archivio della Confraternita.
L’interno, a unica navata con volta a botte, conserva alcuni oggetti di culto che presentano un pregio d’arte: due bastoni processionali settecenteschi decorati da figure di santi; due Cristi di manifattura ligure del XIX Secolo; il vecchio gonfalone dipinto su entrambi i lati; due lampioni processionali settecenteschi in legno;
E, infine, la tela che raffigura il martirio di Santo Stefano, opera della bottega di Domenico Fiasella;
Nel Comune di Carrosio, oltre alla presenza di punti in cui è possibile imbattersi in fossili di piccole creature marine, si può visitare uno dei più importanti geositi a livello nazionale e comunitario.
Milioni di anni fa, la Pianura Padana era un immenso lago: quando le acque iniziarono a ritirarsi è avvenuta una copertura pressoché totale di quello che era il fondale marino; ma vi sono punti in cui il passaggio da un’era geologica all’altra è ancora ben visibile nelle rocce affioranti. La Commissione Internazionale di Stratigrafia ne ha certificato circa 701 in tutto il mondo, di cui 9 in Italia. Il geosito di Carrosio è datato circa 23 milioni di anni fa.
Il geosito è meta di numerosi appassionati di geologia, in quanto la Sezione è priva di disturbi tettonici, ha una buona esposizione ed è facilmente accessibile dai visitatori.