Grondona

Scopri il fascino di Grondona, un borgo medievale che ti trasporterà indietro nel tempo. Perdersi tra i vicoli, ammirare l’architettura antica e respirare l’atmosfera autentica di questo luogo è un’esperienza indimenticabile.
Abitanti
465
Altitudine
303 m
Info & Turismo

Un primo documento del 1181 evidenziava la distinzione tra Grondona Nuova e Grondona Vecchia, quindi si potrebbe ipotizzare la nascita di Grondona prima dell’anno mille.

In effetti risulta che il 18 marzo 1081, da documentazione, che Guido II il chierico, figlio di Adalberto III marchese di Gavi, vendeva al suddiacono Girvino la sua porzione pari alla metà del castello di Grondona.

Nel 1310 i Fieschi diventano Signori di Grondona e lo saranno per diverso tempo e, dopo la nota congiura dei Fieschi nel 1547, l’imperatore Ferdinando I concedeva il feudo di Grondona al principe Andrea Doria.

Cosa vedere a Grondona

Risale con tutta probabilità al secolo XIII. È stata costruita per i servizi religiosi di Grondona Nuova. Fu poi ampliata nel Secolo XVII.

OPERE

  • Dipinto di Madonna con il Bambino tra i Santi Pietro e Paolo (Secolo XIV)
  • Portale della Chiesa Romanica (Secolo XII)
  • Campanile Romanico (Secolo XII)
  • Dipinto dei Santi Domenico, Bernardo e Luigi, re di Francia
  • Dipinto Madonna con Bambino adorati da un Certosino
  • Dipinto del Gesù deposto

La cultura pittorica e figurativa risulta abbastanza omogenea, con scelte stilistiche semplici ed immediate, con volti dalla resa fortemente contrastata e con una trattazione calligrafici dei visi dal disegno squadrato e robusto e con gli occhi marcati con segno evidente.

Tutta la decorazione potrebbe essere attribuita a Franceschino Boxilio.

La cella campanaria è aperta da bifore: all’interno si trovano affreschi dedicati ad Sant’Antonio Abate, San Giacomo di Compostela, San Pietro e Paolo, San Giorgio, la Vergine nell’atto di bastonare il Diavolo, tra Sant’Andrea e Sant’Antonio Abate di Antonio Barbe del 1649.

Il castello era un maniero con due torri situato su una imponente collina,sino al 1934, quando un tremenda frana lo fece crollare.

Attualmente restano la frana che ha tagliato la collina, una torre ed un piccolo reperto di castello attaccato a quanto è rimasto.

Grondona è nota per il suo centro storico molto ben conservato sia per quanto riguarda gli edifici in pietra, sia per quanto riguarda la pavimentazione in pietra per certi tratti.

All’interno del centro storico, molto ben conservato vi è il palazzo del Comune.

All’interno del centro storico vi è un bellissimo ponte romanico ben conservato e utilizzato da ancora oggi.

Vi sono delle costruzioni ancora intatte oggi che si trovano lungo il territorio di Grondona sulla parte montuosa

Sono gli abegi.

Gli abegi sono costruzioni di pietra e fango molto basse a due piani, situati al centro del bosco dove venivano fatte essiccare le castagne.

Sulla parte superiore, con un solaio in legno, tramite il quale poteva passare il calore, si mettevano le castagne, nella parte a piano terra, i contadini accendevano il fuoco molto lento che serviva piano piano a far cuocere le castagne.

L’alimentazione del fuoco era molto importante, per cui i contadini passavano tutta la notte all’esterno dell’abegio per continuare ad alimentare il fuoco.

Se non fosse stato alimentato con costanza il fuoco, le castagne bruciate non sarebbero state né commestibili, né commerciabili.

Le castagne erano allora l’unico pasto che sfamava i contadini del posto.

Ve ne sono innumerevoli ancora ben conservati e meritevoli di un tour fra gli abegi.

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