Ronco Scrivia vanta una storia millenaria come testimonia il toponimo “Ronco”, il quale deriverebbe dal verbo latino medievale runcare, cioè dissodare le terre incolte. Dai trascorso romani giunge solo il toponimo via Postumia, ancora oggi la più antica via del vecchio Borgo di Villavecchia che pare ricalchi il tracciato romano, almeno per un tratto, della Via Consolare che da Genova portava ad Aquileia, passando per Libarna. Il nome Ronco è citato per la prima volta in un documento del 1127 relativo all’accordo tra i signori Pobbietto e i Consoli di Genova. Il Borgo venne assoggettato al potere temporale dei vescovi di Tortona, che mantennero il possedimento delle terre sino al XIII secolo, quando, la proprietà fu acquistata dalla famiglia Spinola.
Un importante fatto storico accadde nel 1242, quando il podestà di Genova, per contrastare le probabili alleanze tra Guglielmo Spinola e l’imperatore Federico di Svevia, sconfinò nelle terre rocchesi per sottometterli al potere genovese. La dominazione della Repubblica di Genova a Ronco, ma anche in altre località contigue, non ebbe lunga durata, tanto che, già nel 1249, la comunità rocchese ritornò sotto la Signoria degli Spinola. Testimonianza del passato feudale ronchese sono le antiche vestigia dei Castelli di Ronco Scrivia e di Borgo Fornari, attualmente di proprietà comunale, il più pregevole dei monumenti del periodo aureo del marchesato Spinola, quando, a metà Seicento, il marchese ottenne il permesso dall’imperatore Ferdinando III di Asburgo di battere moneta presso la locale zecca, che all’interno delle Fiere di Cambio di Novi Ligure, fu la più importante zecca assieme a quelle di Arquata Scrivia, Tassarolo, Rocchetta Ligure ed Albera Ligure.
Del periodo medioevale rimane soltanto un’ampia documentazione relativa alla Abbazia di Santa Maria al Porale, di cui rimane soltanto un affresco del Quattrocento, conservato nella recente chiesetta di Santa Maria in frazione Porale. Allo stesso periodo fa riferimento la pieve di Borgo Fornari, di cui rimane soltanto il nome, essendo la chiesa attuale risalente al 1600. Nel 1797, vennero aboliti i Feudi Imperiali per volere di Napoleone Bonaparte per cui Ronco rientro dal 2 dicembre, nel Dipartimento dei Monti Liguri Occidentali. Nel 1816, Borgo Fornari si costituì autonomia municipale autonoma, ma, nuovamente, nel 1819, l’ente fu soppresso e unito, insieme alla frazione Pietrafraccia, al Comune di Ronco che, nel 1863, assunse il nome di Ronco Scrivia.
Cosa vedere a Ronca Scrivia
Le sue origini si perdono nel tempo: si sa che fu citata in un documento, per la prima volta, nel 1240; nel 1641 fu edificato l’attuale edificio che sostituì l’antica struttura. Questa chiesa ha subito nel tempo numerosi interventi. All’interno custodisce preziose opere d’arte, come la tela che ritrae i Santi Filippo Neri, Ignazio e Francesco Saverio del pittore Giovanni Lorenzo Bertolotto e un dipinto di Orazio De Ferrari che rappresenta i Santi Rocco e Antonio.
C’è un luogo che nasconde le tracce di un passato nobiliare: il castello di Ronco Scrivia. Nato tra il XI e XII secolo come fortezza, fu un rifugio per i nobili genovesi in esilio, per poi essere assediato e conquistato dalle truppe genovesi nel 1173. Seguì un periodo di dispute fino al 1223, quando, grazie ad un accordo tra Genova e le città di Tortona e Alessandria sotto la Lega Lombarda, il castello fu restituito alla famiglia Spinola. Nel 1313, Opizzino Spinola ottenne da Enrico VII di Lussemburgo l’investitura ufficiale, e trasformò il castello in una residenza nobiliare, che appartenne agli Spinola sino alla caduta dei Feudi Imperiali, nel 1797. Di questa antica dimora, oggigiorno, resta principalmente qualche frammento delle mura in pietra squadrata.
Situato a dieci minuti di cammino dalla strada principale di Borgo Fornari, lungo il vicolo denominato Rian-na, la sua costruzione è databile dal 1121 al 1182 e si trova su un’altura dominante la sottostante via di comunicazione tra la Valle Scrivia e l’allora feudo genovese di Voltaggio. La sua edificazione fu voluta, secondo la tradizione, dalla famiglia Fornari, originaria di Genova, da cui deriverà il nome del paese, già sede di una contemporanea Pieve dedicata a Santa Maria Assunta. In seguito la proprietà passò alla famiglia Spinola. Pochi anni dopo, il castello fu al centro di contrasti tra le famiglie Spinola e Doria. Nel XV secolo, la fortezza fu nuovamente teatro di scontro tra gli Spinola e la Repubblica di Genova. Filippo Maria Visconti, alleato dei primi, riuscì a ottenere il possesso della fortezza, che consegnò, come stabilito negli accordi di pace del maggio 1419, a Papa Martino V. Alcuni testi testimoniano la sosta presso il castello dei Re di Francia Luigi XII (1506), Carlo V, Francesco I (1525), Filippo II di Spagna e Massimiliano II D’Asburgo (1551). Dell’antico castello rimangono ad oggi qualche corpo della struttura tra i quali, ben conservata, la torre semicircolare in mattoni a vista, la cui costruzione è la più antica e la parte ovest di un muro; quest’ultimo è l’unico esempio di murature ancora esistenti nella valle del fiume Scrivia. Altra sezione, ancora integra, è la parte posta verso valle, destinata alla guarnigione dl castello. Uno studio approfondito ha messo in luce i diversi tipi di materiale utilizzato: nella parte sovrastante il mattone, mentre nella parte inferiore la pietra. Dal 2005 la proprietà è del Comune di Ronco Scrivia e sono stati stanziati fondi per un restauro conservativo della fortezza.