Il progetto è l’esito di un percorso di aggregazione strategica attorno ai temi culturali che rendono unica questa terra.
LE TEMATICHE ED IL CONTESTO
Le Fiere di Cambio sorsero nel XII Secolo accanto a quelle delle merci, come evoluzione di queste, in conseguenza del crescente afflusso di monete diverse e spesso alterate, nonchè della difficoltà dei pagamenti a distanza.
La Fiera di Cambio di Novi Ligure venne istituita dai genovesi nel 1621 e rimase in città sino al 1692. Essa raggiunse una grande notorietà, divenendo una delle fiere piu’ importanti in Europa, dopo Francoforte e Lipsia.
In prossimità della Fiera nacquero sul territorio dell’Oltregiogo numerose zecche: ve erano ad Arquata Scrivia, Tassarolo, Ronco Scrivia, Rocchetta Ligure e Albera Ligure.
Nella storia economica le fiere di cambio hanno rappresentato un importante anello del passaggio dall’economia alla finanza: fondamentale una finanza a sostegno dell’economia reale.
Per questi motivi si vuole ripercorrere la storia delle fiere di cambio e delle zecche che vuole essere una occasione di crescita per tutti, non solo per esperti, attraverso conferenze, presentazione di libri, incontri con gli studenti.
Nel quadro di una attività maggiormente rivolta al “grande pubblico”, con una precisa volontà divulgativa, può essere utile organizzare un Festival Nazionale dell’economia, per analizzare, discutere e approfondire varie tematiche riguardanti, fra l’altro, gli attuali comportamenti del mondo finanziario, tacciato di non essere sempre a sostegno dell’economia reale.
LA STORIA
Si apprende dai testi di storia economica, quando dall’economia reale si passa ad esaminare l’evoluzione finanziaria del mercato del credito, che a Novi, come già a Besançon, Lione, Piacenza, Verona, Anversa, Bruges, si svolgevano le “Fiere di Cambio.
Quattro volte all’anno, ad ogni fiera, veniva fissato il cambio, oggi diremo fixing, tra una moneta e l’altra, poteva essere tra il Ducato di Milano e/o la lira genovese e/o il luigino coniato a Tassarolo e, così di seguito, si determinava il tasso di sconto delle lettere di cambio.
Al listino di Novi guardava la classe economica motrice dell’Europa.
Un faro di estremo interesse per banchieri, commercianti, artigiani eper chi operava nel commercio internazionale – import-export di vario genere-, ma anche per i regnanti.
Infatti spesso le grandi e ricche famiglie genovesi come i Durazzo, gli Spinola, i Balbi, intervenivano in operazioni finanziarie per concedere prestiti alla Corona di Spagna per sostenere l’invio della Flotta di Carlo V alla conquista delle terre d’Oltreoceano, e venivano ripagati con l’oro e l’argento sottratto alla terre conquistate.
Il clero osteggiava questi incontri sino alla scomunica del Papa Pio V nei confronti dei banchieri genovesi.
Le Fiere erano quattro e si svolgevano in periodi predeterminati:
1 febbraio-Fiera dell’Apparizione
2 maggio- Fiera di Pasqua
1 agosto – Fiera d’Agosto
2 novembre-Fiera dei santi
L’Associazione Oltregiogo vuole oggi ripercorrere le Fiere di Cambio, ma contestualmente proporre una “FIERA DELL’ECONOMIA” che, accanto al passato glorioso, affianchi un’analisi della scienza “economia”
La Fiera dell’Economia dell’Oltregiogo vuole analizzare, parlare, discutere, raccontare i nuovi comportamenti economici a cominciare dalla consuetudine con le operazioni di borsa, l’intermediazione finanziaria, i fondi comuni di investimento, i contratti di borsa, OPA, le opzioni, i derivati, le valutazioni di rischio, l’analisi tecnica, la globalizzazione, l’Euro, l’Unione Europea.
Vuole avvicinare a questo mondo i giovani e la gente comune, ma lo vuol fare con soggetti dotati di competenze specifiche che seguono e che fanno l’economia in un determinato momento storico come il nostro.
IL PROGETTO
Temi trattati:
Ampliando un lavoro già svolto dall’Associazione Oltregiogo con il Progetto “Tracce Liguri nell’Oltregiogo” finanziato dalla Compagnia di San Paolo, che ha permesso di individuare le sedi fisiche ancora esisitenti (palazzi nobiliari) dove si svolsero le fiere, si potrebbe passare ad analizzare i meccanismi istituzionali che regolavano i lavori delle fiere.
Nuovi comportamenti: l’Occidente vive da anni una crisi continua.
Sono in tanti ormai che, da tempo, cominciano a domandarsi se è possibile uscirne e soprattutto come.
Senza denaro pubblico, uno stato sociale sempre piu’ in affanno, fabbriche che chiudono, famiglie che ormai stentano ad arrivare a fine mese.
Obiettivo della Fiera è realizzare una riflessione sui modelli alternativi di economia e finanza, invitando i testimoni di esperienze innovative nel mondo del credito e delle attività imprenditoriali: imprese sociali che hanno scelto di mettere la persona al centro del proprio processo economico, aziende che distribuiscono utili tra i lavoratori, cooperative di credito, amministrazioni pubbliche che gestiscono il bilancio in maniera partecipata con i cittadini, ecc..
Innovazione sociale per combattere la crisi: per andare avanti dobbiamo ripensare tutto in modo radicale, non possiamo aspettarci che il futuro sarà come il passato.
Dobbiamo ripensare i nostri sistemi di produzione materiale, in un mondo che integra il riciclo e il recupero come un elemento centrale, dobbiamo ripensare i nostri sistemi di trasporto, di produzione energetica, di produzione e consumo agroalimentare.
E’ improbabile che le nuove idee che potranno guidarci in questa impresa vengano dall’alto.
L’innovazione sociale ci mostra un’altra strada basata su una moltitudine di iniziative dal basso, di esperimenti quotidiani.
IL PROGRAMMA
Per poter sviluppare le tematiche sopra riportate si vuole lavorare su due livelli:
Il primo è quello dell’analisi e lo studio sul territorio, il secondo è quello della divulgazione e della condivisione delle tematiche, affrontandolo con l’organizzazione di un convegno.
BORSA DI STUDIO
L’idea è quella di istituire una Borsa di Studio della durata di due anni che affronti ed analizzi le seguenti tematiche:
FIERA DI CAMBIO DI NOVI LIGURE
Analisi dei meccanismi istituzionali che regolavano i lavori delle fiere di cambio.
Per far questo si potrebbe utilizzare una fonte preziosa come la corrispondenza di fiera, ovvero lettere che venivano scambiate tra il procuratore presente alla contrattazione e il banchiere che investiva nella fiera e restava a Genova. Da questo tipo di fonte si possono trarre un gran numero di notizie di varia natura, ma, soprattutto, analizzare da vicino l’evoluzione del mercato del credito e delle divise estere.
Quindi una analisi attenta di questa documentazione permetterebbe di raccogliere dati sul funzionamento della fiera, sull’andamento dei mercati dei cambi, sui rapporti tra le nazioni rappresentate nella contrattazione e tanto altro.
Presso l’Archivio Durazzo Giustiniani di Genova, nel fondo Durazzo sono conservate dieci scatole di lettere inviate dai procuratori di fiera alla famiglia Durazzo. Queste fonti possono inoltre incrociare con i copialettere, dove presumibilmente si trovano le risposte e con gli “scartafacci” (i piccoli registri contabili redatti durante lo svolgimento della fiera).
ZECCHE DELL’OLTREGIOGO
Sulle zecche dei Feudi Imperiali presenti nell’Oltregiogo le fonti sembrerebbero scarse, poco fruttuose si sono rivelate le ricerche nell’Archivio Spinola di Tassarolo, dove era presente una delle officine piu’ attive.
Tuttavia una documentazione non ancora studiata è presente nell’Archivio di Stato di Genova e presso il Centro Studi e Documentazione di Storia Economica “Archivio Doria” nel Fondo Salvago Raggi, dove sono conservati dei documenti riguardanti la Zecca di Ronco Scrivia.
La Zecca di Ronco Scrivia era molto attiva in età moderna e, soprattutto nel Seicento, quando si incominciò a stampare una piccola moneta chiamata “Luigino” che i Genovesi inviavano nell’Impero Ottomano.
Questa piccola località dell’Oltregiogo diventa una piccola tappa nel circuito mondiale dell’argento che dalle Americhe giungeva in Spagna, quindi a Genova, e, una volta stampata lamoneta,proseguiva per i grandi porti del Levante, come Smirne e Costantinopoli e da qui verso l’Asia. Uno studio su questa zecca ci permetterebbe di inserire una piccola località come Ronco Scrivia nella grande storia.
Potrebbero essere individuate anche altre carte relative a contenziosi giurisdizionali tra la Repubblica di Genova e i feudi imperiali dell’Oltregiogo, oltre a documenti relativi a denunce e ad atti processuali inerenti la contraffazione e la falsificazione della moneta genovese.
STORIA DEL TERRITORIO
Nel medesimo fondo si trovano notizie su alcuni fedudi della famiglia Spinola, passati poi alla famiglia Raggi, come : Rocchetta Ligure, Ronco Scrivia e Roccaforte.
Nello stesso archivio è conservato il Fondo Doria di Montaldeo che, invece contiene le carte dell’amministrazione del feudo di Vergagni.
Presso l’Archivio Spinola di tassarolo si trova molta corrispondenza proveniente dall’allora Campo Freddo (oggi Campo Ligure) soprattutto settecentesca.
Questa documnetazione aiuterebbe lo storico a ricostruire dettagliatamente la storia di queste località, oltre a fornire un quadro piu’ ampio non solo della vita economica dell’Oltregiogo, ma anche ad aiutarci a chiarire dinamiche sociali che restano per il momento sconosciute.
IL CONVEGNO
Per portare alla luce i risultati ottenuti e per ragionare sull’evoluzione dell’economia si vuole realizzare un convegno che possa affrontare le seguenti tematiche:
TIPOLOGIA DEI PAGAMENTI- FIERA DI CAMBIO 2.0
La ricerca storica ha consentito di verificare che, in queste “Fiere” l’innovazione dei sistemi di pagamento la faceva da padrona: si mettevano a punto e si usavano strumenti e operazioni di ingegneria finanziaria che consentivano di fare a meno del contante.
In tutto questo contesto culturale in cui i banchieri genovesi, protagonisti delle Fiere dovevano da un lato progettare questi nuovi prodotti finanziari, dall’altro respingere l’offensiva degli avversari del “prestare ad interesse”, in particolare proprio il Papa Pio V nato a Boscomarengo (piccola cittadina confinante con Novi Ligure) aveva ribadito nella Bolla “In eam” del 1571, il carattere DEMONIACO dell’attività di credito: gli strali pontifici si erano rivolti contro lo strumento della “ricorsa” che consentiva la concatenazione di molte operazioni di cambio e ricambio successive, senza mai che il denaro contante si materializzasse.
I “Banchieri del Re” (di Spagna) genovesi rispondevano sul anche sul piano teologico e culturale e, nel 1631, proprio mentre le fiere di cambio si tenevano a Novi Ligure, Papa Urbano VIII autorizzò la “ricorsa” alla luce di una sofisticata elaborazione teorica sopra la sostanziale assimilità del contratto di prestito a quello di cambio, che, data la pluralità di monete in uso, non poteva essere condannato, pena il blocco dei commerci.
Questa sommaria descrizione di ciò che sono state le Fiere di Cambio di Novi Ligure e Piacenza nel processo di costruzione del sistema finanziario moderno, è utile ad costruire un appuntamento biennale con sede alternata a Novi Ligure e Piacenza, sulla innovazione nei sistemi di pagamento
Una sorta di Fiera di Cambio 2.0
Attraverso questo appuntamento gli operatori protagonisti della innovazione nei sistemi di pagamento non contante potrebbero portare in FIERA i loro prodotti, fare il punto sulla innovazione già acquisita e prospettare la ricerca in corso per nuove soluzioni e strumenti.
Economisti, scienziati della finanza, tecnologi ed informatici potrebbero dare vita a convegni, dibattiti e convegni sul tema.
La Fiera di Cambio 2.0, della durata di due/ tre giorni, sarà caratterizzata da contemporanee iniziative di confronto e dibattito di tipo culturale, con la presenza di storici, filosofi, teologici che affrontano il tema dei mezzi di pagamento.
Il tutto al fine di una sede e di un appuntamento stabile, come la “BIENNALE FIERA DEL CAMBIO 2.0”
SERATE A TEMA NEI COMUNI DELL’OLTREGIOGO
Organizzazione di serate nei Comuni dell’Oltregiogo, il cui tema del denaro nelle sue mutevoli forme e delle connesse passioni, venga affrontato attraverso la messa in scena di opere teatrali, musicali e proiezioni cinematrografiche.
Organizzazione di rievocazioni storiche nei Comuni sedi di Fiera e Zecche.