Paesaggi costruiti liguri tra Oltregiogo e Oltremare- Patrimonio dell’Umanità.
Candidatura Unesco per l’inserimento nel Patrimonio Mondiale dell’Umanità delle Emergenze Architettoniche ed Urbanistico Ambientali del territorio costruito tra Oltregiogo e Oltremare, rete dei principali insediamenti Genovesi dal Mediterraneo al >Mar Nero.
A conclusione del Progetto Tracce Liguri nell’Oltregiogo vi è stato una sviluppo molto importante che ha portato a confrontarsi con le realtà dell’Oltremare che presentano le stesse caratteristiche del territorio ligure e dell’Oltregiogo.
E’ nato così questo progetto di tentiv list Unesco Oltregiogo-Oltremare, che si è materializzato nella firma della “Carta di Novi” eseguita da tutti i componenti il Progetto nel Convegno svoltosi a Novi Ligure, presso la Biblioteca Civica il 1 ottobre 2016.
La ricerca in oggetto prende in esame 100 anni di studi e missioni realizzate dal 1914 al 2014.
Capofila di questo progetto è l’Associazione Oltregiogo, il coordinatore tecnico è l’Arch. Roberto Burlando e il responsabile scientifico è il Prof. Paolo Stringa, presidente dell’Associazione Alte Vie, facoltà dell’Università di Genova.
I TERRITORI DI OLTREMARE
CORSICA – BONIFACIO
Sono stati raccolti, soprattutto a Bonifacio, materiali di studio, sono stati fatti rilievi geometrici al fine di predisporre un ampio repertorio di documentazione fotografica a partire dagli anni sessanta del secolo scorso.
Ad iniziare dal 1982, ogni anno solare, la Corsica è stata oggetto di ulteriori specifiche missioni di ricerca sul piano della conoscenza del patrimonio paesaggistico ed insediativo di tradizione ligure e genovese.
Tale ricerca, dopo diverse pubblicazioni, è terminata nel 2014 con la pubblicazione, da parte del Prof. Stringa, su specificio finanziamento dell’Associazione Oltregiogo, del Volume “Tracce Liguri tra Oltregiogo e Oltremare.
SARDEGNA- CASTELSARDO E ISOLE DI SAN PIETRO E DI SANT’ANTIOCO.
La presenza ligure in Sardegna di evidenzia in due ambiti specifici dell’isola. La prima è riferita ai suoi territori settentrionali occupati, a partire dal XII secolo, dalla famiglia dei Doria, da Alghero sino alla Nurra.
Castelgenovese che cambierà nome in Castelaragonese a partire dalla metà del XV secolo e con l’occupazione savoina, nel 1769, prenderà il nome di Castelsardo.
La seconda area di influenza ligure si riferisce alle due isole di San Pietro (Carloforte) e Sant’Antioco (Calasetta) poste lungo le sue coste di sud-ovest dove, nel XVIII secolo, fu traserita la maggior parte della popolazione genovese proveniente dall’isola tunisina di TABARCA.
GRECIA- ISOLA DI CHIOS
L’Isola di Chios entra per la prima volta nel 1172 negli ambiti mediterranei di influenza dei traffici e del commercio genovese.
Rimarrà saldamente in possesso della MAONA DEI GIUSTINIANI, per oltre due secoli a partire dalla prima metà del XIV Sec.
Saranno proprio le famiglie liguri, riunite nella Maona, a definire il principale assetto urbano della sua capitale, insieme allo schema di infra strutturazione dell’intero territorio isolano.
E’ evidente ancora oggi l’area di Cambis posta nei pressi del capoluogo e ancora oggi abitata dal’aristocrazia e dalla nobiltà piu’ anrtica dell’isola. I dodici villaggi di fondazione medioevale che evidenziano il popolamento rurale di Chios si riferiscono ad altrettante famiglie liguri.
TURCHIA-ISTANBUL
Il primo Fondaco genovese di Istanbul risale alla fine del XII secolo e comprende un piccolo scalo posto sulla riva sinistra del Corno D’Oro.
La principale evoluzione urbana di questo primo insediamento si colloca tra la metà del XIII secolo e la fine del XV secolo.
Nei primi anni del XV Secolo, si evidenzia un ulteriore sviluppo territoriale con l’annessione dei due borghi laterali di Spiga e Lagorio.
Le testimonianze di questa storia, sono ben riconoscibili nella sostanziale permanenza del suo tessuto urbano medioevale, in parti delle mura e soprattutto nella grande torre circolare dominante sul suo paesaggio.
CRIMEA-BAKLAVA
La presenza delle navi genovesi nel porto naturale di Cembalo, oggi Baklava, posto all’estremità occidentale della costa meridionale della penisola di Crimea, è già documentata intorno alla prima metà del XV Secolo. Gra parte delle torri delle chiese e dei castelli dell’insediamento genovese, risultano oggi chiaramente visibili.
Queste costruzioni di cittadella fortificata vengono iniziate dal console Simone dell’Orto il giorno 12 ottobre 1357. Le opere strategiche arroccate lungo la collina che domina l’ingresso nella profonda insenatura naturale del suo porto, continueranno sino alla seconda metà del XVI secolo. Nel 1432 diviene altresì sede episcopale.
CRIMEA-SUDAK
Nel 1365 i genovesi si insediano a Soldaia stabilmente costituendo un monopolio di basi marittime esteso da Galata-Istanbul fino a Caffa-Teodosia.
Inizia così la ricostruzione in pietra con cortine di mura, torri e castelli dell’intero perimetro fortificato. Il complesso fortificato è ultimato nel 1414 con il cpmpletamento della grande porta incorniciata dai due torrioni angolari. L’intero perimetro è composto da 20 torri di cui tre facenti parte della struttura del Castello di Santa Croce.
La Maggior parte delle strutture medioevali genovesi sono attualmente ben conservate e sono state organizzate interessanti inziative di restauro e ei recupero sotto la guida del Museo delle Antichità di Sudak, autentico protagonista della rivitalizzazione del sito.
CRIMEA-CAFFA
Teodosia, comincia ad essere frequentata dai mercanti genovesi che le assegnano il nome di Caffa a partire dalla metà del XIII Secolo. Nel 1313 si costituisce a Genova una giunta di otto saggi con il compito di riordianare tutti gli affari del Mar Nero e viene eletto il nuovo console che predispone un vero e proprio piano urbanistico dello sviluppo dell’insediamento.
I tessuti edificati, ancor oggi percepibuli nei diversi ordini di mura e negli edifici militari e religiosi, principali superstiti, sono organizzati nella triologia ligure del Castello, della Cittadella,abitata esclusivamente da genovesi e del Borgo.
A metà del XV Secolo i due ordini della città ragggiungono uno sviluppo di circa 6 chilometri: all’interno della prima cerchia risultano censite circa 6000 case, 11000 tra questa e quella piu’ esterna.
La sua forma urbana ricorda quella di Genova a cui viene praticamente spesso paragonata per la consistenza dei traffici, la dimensione demografica e l’immagine complessiva del suo paesaggio costruito.
Molti importanti interventi di recupero hanno consentito la conservazione delle principali emergenze architettoniche, come mura, torri, castelli ed edifici religiosi.
BRASILE – CACHOEIRA
Troviamo, a partire dal XVI secolo importanti “Tracce Liguri” nel paesaggio costruito di Oltremare soprattutto nell’America Centrale e Meridionale.
Tra le varie località è stato sudiato nel corso degli anni, l’insediamento di Cachoeira, nello Stato di Bahia.
Fondato intorno alla metà del XVI secolo da alcuni esponenti della famiglia genovese degli Adorno per impiantarvi uno zuccherificio, presenta caratteristiche urbane ed architettoniche tipiche del paesaggio di madrepatria genovese.
E’ la prima volta che lo zucchero di canna arriva in Italia ed in Europa, grazie agli Adorno. Sino ad allora era sconosciuto e si usava lo zucchero derivante dalla coltivazione delle barbabietole.
La Villa degli Adorno e la loro Cappella Gentilizia si trovano al centro di un tessuto edificato a forma pentagonale che richiama articolazioni e modalità costruttive ben diffuse nella Liguria rurale cinquecentesca.
La Villa, la Cappella e il Borgo Antico di Cachoeria sono ancora oggi discretamente conservati anche perchè dichiarati Monumento Nazionale dallo Stato Brasiliano.
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